Condizioni pedoclimatiche

La pianura Romagnola è caratterizzata da suoli di origine alluvionale. Parte dei suoli sono stati strappati alle paludi tramite bonifica per colmata, che consiste nello sfruttare i materiali di erosione in sospensione presenti nelle acque torbide dei fiumi in piena. Tali acque, regimate e lasciate decantare in aree delimitare da argini dette appunto “casse di colmata”, anno dopo anno hanno consentito ai terreni di emergere. I suoli si presentano pertanto costituiti prevalentemente da limo ed argilla, tendenzialmente freschi e profondi, caratterizzati da una buona fertilità che li rende idonei alla coltivazione della vite. Nella zona a sud-est di Ravenna sono localizzati terreni ad argilla prevalente che consentono di contenere lo sviluppo della vite spontaneamente. I terreni costieri della zona del Bosco Eliceo, si presentano sabbiosi in superficie e argillosi in profondità, a seguito dello spianamento delle dune di sabbia fossili, residuo di antichissime linee di costa, sul substrato alluvionale.

Dal punto di vista climatico la pianura romagnola è caratterizzata da un clima mediterraneo temperato, con temperature estive che raggiungono e superano i 30°C e minime invernali che scendono frequentemente sotto lo zero nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. La piovosità media annua si attesta sui 600 mm, concentrati per lo più da autunno a primavera, mentre sono meno frequenti i fenomeni piovosi durante il periodo estivo. Il territorio è esposto a gelate tardive nel mese di aprile nonché a grandinate durante i temporali estivi.