La potatura verde negli impianti in produzione

La potatura secca o invernale consente di dare forma alla pianta, di mantenerla nel tempo e di regolare il carico di gemme e la loro distribuzione, mirando al raggiungimento di un equilibrio ottimale fra attività vegetativa e attività produttiva, con riflessi diretti sulla qualità della produzione.

Tramite la potatura verde si ha la possibilità di integrare, completare e correggere le scelte, e quindi gli effetti, della potatura secca eseguita durante il riposo vegetativo.

La potatura verde, sempre importante, è indispensabile nei vigneti ad alto grado di meccanizzazione, in quanto consente di migliorare l’efficienza della raccolta eseguita a macchina.

Tra le principali operazioni di potatura verde si ricordano la spollonatura, la scacchiatura, la pettinatura e la cimatura. La spollonatura e la cimatura, oltre ché manualmente, possono essere eseguite a macchina, con risultati tecnici molto validi e considerevoli risparmi di mano d’opera.

Spollonatura; si tratta di una operazione di potatura verde che ha lo scopo di eliminare i germogli che nascono dal portinnesto o nella parte basale del tronco. L’operazione deve essere eseguita precocemente, quando i germogli sono ancora vitrei.

Scacchiatura; Con la scacchiatura vengono eliminati i germogli sterili, presenti in numero eccessivo e i germogli che per posizione o vigoria saranno inutili nella potatura secca successiva; con la scacchiatura si eliminano anche i germogli fertili che si presentano poco sviluppati e con grappoli di piccole dimensioni, come quelli derivanti dalle gemme di controcchio (assi secondari).
In modo particolare, nel sistema a Doppia Cortina (G.D.C.) si eliminano i germogli inseriti nella parte interna, diradando quelli esterni o verticali, mentre nel Casarsa si interviene asportando i germogli inseriti sul cordone in posizione ventrale, diradando quelli inseriti in posizione laterale e dorsale. Nel Cordone Libero si asportano i germogli posti ventralmente.

Pettinatura; Scopo di questa operazione è il corretto posizionamento dei tralci, che consente una migliore captazione della luce, un migliore arieggiamento della chioma con conseguente riduzione dell’insorgenza delle malattie fungine. Il corretto posizionamento dei tralci migliora l’efficienza dei trattamenti con prodotti fitosanitari, inoltre è importante per ottimizzare le successive operazioni di cimatura e vendemmia meccanica.
L’epoca ottimale per eseguire la pettinatura si colloca nelle prime settimane dopo la fioritura, quando non c’è più pericolo di rotture e prima che i tralci da pettinare si aggroviglino.
Nella Doppia Cortina (G.D.C.), i germogli vanno indirizzati verso l’interfilare, separando la vegetazione inserita sulle due cortine. L’introduzione dei divaricatori tendifilo rende questa operazione agevole e con impieghi di mano d’opera contenuti. Negli impianti in cui con la potatura secca si sono selezionati gli speroni rivolti verso l’interfila, la pettinatura risulta più facile ed efficiente. Nel Casarsa la pettinatura consiste nello staccare i germogli uviferi dai fili, separandoli da quelli di rinnovo, ottenendo in questo modo una netta separazione tra fascia produttiva e fascia vegetativa. Nel Cordone Libero l’operazione si riduce al corretto posizionamento dei tralci che tendono a svilupparsi lungo la parete produttiva, parallelamente al cordone.

Cimatura; consente di contenere l’attività vegetativa, coadiuvando le scelte di forma di allevamento e portinnesto aventi la medesima finalità.
Generalmente si interviene dopo l’allegagione e comunque entro la prima settimana di luglio, avendo cura di lasciare almeno 8-10 foglie dopo l’ultimo grappolo; le cimature tardive, coincidenti con l’invaiatura, dovrebbero essere evitate o comunque essere blande, dato che tolgono superficie fotosintetizzante in una fase fenologica in cui è elevata la richiesta di zuccheri da parte del grappolo. Nel Casarsa, limitatamente alla parete vegetativa posta verticalmente (germogli del futuro inseriti sul cordone), può essere eseguita più di una volta, anche oltre la prima settimana di luglio, qualora i tralci di rinnovo siano molto vigorosi e si ripieghino verso il basso dopo il superamento del terzo filo.
La cimatura atta ad agevolare la raccolta deve essere eseguita al più entro pochi giorni dalla vendemmia; cimature più anticipate (15-20 giorni prima della vendemmia) si traducono in un minore accumulo di zuccheri, in un maggiore rischio di scottature sugli acini e in una perdita di colore.

Riccardo Castaldi

Bibliografia

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  • Fregoni M. (1998) – Viticoltura di qualità – Edizioni l’Inf. Agr., pp.707;
  • Mascanzoni G. (2001) – interventi su Bollettino tecnico agrometeorologico e di produzione integrata nn. 15, 17, 20;

Venturia A. (1997) – Tecniche colturali – Il Divulgatore, XX(9): 51-58.